Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie “Apocalisse 23” (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003).
Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce…
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Buon mattino Michele, non ti conosco né con questo né con altro nome.
Ma se l’orecchio della mia anima non mi tradisce, penso di averti già conosciuto…
La strada della Poesia non si perde mai
Un sorriso
Mistral
Mi sono fracassato le ossute meningi e il timpano della carcassa stenta scontrandomi molto tempo fa contro il muro dell’assurdo targato “Apocalisse 23”, il libro più sconvolgentemente innocente e geniale della nostra dimensione demenziale. Dopo quel libro, lo capii presto, non ci sarebbe più stato luogo alla “poesia”, o meglio agli sfrigolamenti dell’attardato vaneggiamento dei sentimentalismi. Aut dicit nihil aut dicit aliquid melius silentium.